Quanto le università divulgano informazioni sulla sostenibilità?
Oggi lasciamo spazio a Cipriano Dileo neo laureato magistrale in Amministrazione, Finanza e Controllo di Gestione che nella sua tesi ha deciso di esplorare e scoprire come le università divulgano informazioni sulla sostenibilità e quali difficoltà incontrano. Lasciamoci guidare per comprendere gli strumenti usati dalle università per comunicare la propria sostenibilità.
Tesi in: “La disclosure di sostenibilità nelle università: un’analisi empirica internazionale”
Prima di cominciare vorrei fare una piccola precisazione, con il termine disclosure ci si riferisce al concetto di divulgazione e, in particolare, alla diffusione di informazioni circa l’operato dell’ente, pubblico o privato, tramite l’utilizzo di diversi canali di comunicazione.
Nel mio studio mi sono concentrato sui livelli di disclosure della sostenibilità nelle università, che utilizzano come mezzo di comunicazione il proprio sito web universitario. La ricerca muove dalla volontà di individuare quali fattori incidono sulla quantità di informazioni divulgate dagli atenei, pubblici e privati, visto il ruolo fondamentale che ricoprono nella divulgazione di cultura e buone pratiche legate alla sostenibilità.
Gli enti oltre a divulgare informazioni economiche-patrimoniali, dovranno divulgare informazioni legate alla cosiddetta Corporate Social Responsibility.
Cos’è la responsabilità sociale d’impresa?
So che Antonella ti ha già parlato di questo nel suo articolo: “La responsabilità sociale d’impresa“, infatti spenderò solo poche parole, ma necessarie, per inquadrare il contesto.
Il termine Corporate Social Responsibility (CSR) tradotto responsabilità sociale d’impresa si riferisce alla natura etica nella visione strategica dell’ente. Le organizzazioni, per migliorare lo sviluppo sociale ed economico delle società in cui operano, senza dimenticare il fine economico alla base della propria sopravvivenza, si assumono differenti responsabilità: economica, legale, Responsabilità etica e Responsabilità filantropica (piramide di Carroll, 1979).
Gli enti per divulgare informazioni riguardanti le azioni svolte per il conseguimento di performance economiche, sociali ed ambientali si servono di alcuni strumenti di disclosure, come ad esempio i Bilanci di Sostenibilità, che sono redatti seguendo specifici standard di rendicontazione.
La responsabilità sociale universitaria
Traslando il termine CSR, in ambito universitario è stata coniata la University Social Responsibility (URS). Le università che intendono adottare tale concetto dovranno predisporre delle politiche di ateneo incentrate sulla responsabilità sociale e sulla sostenibilità in tutte le aree di intervento, permettendo un elevato coinvolgimento di tutti gli stakeholder.
Le università, per ottenere il consenso da parte degli stakeholder e per continuare ad operare all’interno della comunità, devono comunicare le performance raggiunte, in particolar modo le performance di sostenibilità.
Ed è proprio nel comunicare la sostenibilità che le organizzazioni riscontrano maggiori difficoltà principalmente per due motivi:
- scarsa conoscenza dell’argomento da parte della governance dell’ente;
- poca esperienza nell’utilizzo di canali di comunicazione.
Il principale mezzo di comunicazione utilizzato dalle organizzazioni è il Bilancio di Sostenibilità. Un tempo cartaceo, con l’avvento di internet e dei social network, tali enti hanno cominciato a sperimentare nuove vie per comunicare e poter raggiungere un numero più ampio di stakeholder.
Cosa incide sui livelli di disclosure?
Per individuare quali caratteristiche incidono sui livelli di disclosure delle università ho sviluppato le seguenti ipotesi:
- Le università con una maggiore visibilità su internet divulgano maggiori informazioni sul loro sito web;
- La diversità di genere nel consiglio di amministrazione (cda) incide sui livelli di disclosure;
- Le università pubbliche divulgano meno informazioni sui loro siti web;
- Le università che pubblicano un bilancio di sostenibilità divulgano maggiori informazioni sul sito web.
Le ipotesi sopra elencate rappresentano il fulcro dello studio. Si tratta di affermazioni che dovranno essere controllate attraverso l’utilizzo di strumenti econometrici, che permettono di accettare o meno le ipotesi sviluppate.
Lo studio è stato condotto su un campione composto dalle prime 100 università internazionali individuate sul sito QS Word University Rankings 2020, in cui gli atenei vengono classificati in ordine di prestigio (è interessante sapere che tra queste 100 non compare nessun un ateneo italiano).
Successivamente, attraverso l’individuazione della variabile dipendente, variabili indipendenti e variabili di controllo, è stato possibile predisporre il modello econometrico.
1. Internet Visibility
Gli stakeholder per una azienda sono molto importanti, infatti sono gruppi di soggetti che sono influenzati o possono influenzare il raggiungimento degli obiettivi dell’impresa. Questi soggetti attraverso un loro giudizio possono incidere positivamente o negativamente sulla credibilità e visibilità dell’azienda.
In ambito universitario il concetto è lo stesso. Difatti le università con un’alta visibilità sul web sono maggiormente esposte a giudizi da parte dei portatori d’interesse rispetto ad altri atenei. Per tale motivo devono fornire maggiori informazioni agli stakeholder ed essere più trasparenti per ottenere il loro consenso ad operare nel contesto di riferimento. (Esempi di stakeholder universitari: docenti, studenti e famiglie, imprese, organi di governo, ambiente, comunità locale, enti di ricerca, enti finanziatori, enti governativi nazionali e locali, personale tecnico amministrativo).
2. Diversità di genere nel CDA
I risultati hanno inoltre dimostrato che una maggiore presenza femminile all’interno del cda migliora i livelli di comunicazione di sostenibilità dell’università. A sostegno del risultato ottenuto, studi precedenti hanno dimostrato che un maggior numero di donne nel board, favorisce l’ambiente di lavoro e la cooperazione all’interno del cda. Inoltre, è stato dimostrato che le donne risultano essere più sensibili a tematiche legate alla sostenibilità.
Dalla ricerca è emerso che solo il 35% del campione presenta un cda composto in maggior misura da donne. Questo dato dimostra come il processo di una maggiore inclusività delle donne nel board sia molto lento e lontano dall’obiettivo 5.5 dell’Agenda 2030: “Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica”.
3. Pubbliche o private?
Le università pubbliche divulgano meno informazioni sui loro siti web. Una possibile spiegazione può risiedere in una minore disponibilità e una diversa gestione dei fondi a disposizione degli atenei pubblici rispetto alle università private.
Questo perché i governi statali negli ultimi anni hanno effettuato ingenti e continui tagli all’istruzione, causando un rallentamento dello sviluppo di pratiche legate alla sostenibilità.
Gli atenei pubblici hanno dovuto scegliere se effettuare:
- investimenti per lo sviluppo di pratiche sostenibili e quindi nell’utilizzo di canali di comunicazione alternativi;
- investimenti per il basilare funzionamento dell’attività universitaria.
4. Pubblicare il bilancio di sostenibilità migliora la comunicazione
L’avvento dei social network e del web ha portato le università ad individuare nuovi canali di comunicazione per poter raggiungere una moltitudine di stakeholder. Ciò ha facilitato la comprensione e conoscenza delle azioni di sostenibilità intraprese dall’ateneo anche a soggetti che non utilizzano i canali tradizionali.
Le università che pubblicano un bilancio di sostenibilità (cartaceo o digitale viene inteso come canale di comunicazione tradizionale) sono in possesso di numerosi dati ed informazioni per la redazione del documento. Per questo la divulgazione delle informazioni di sostenibilità, attraverso l’utilizzo del sito web universitario, risulta più semplice da effettuare.
Scelte più responsabili per il futuro
Le ipotesi sono confermate dai risultati ottenuti dal modello econometrico. Gli studenti, le famiglie, docenti ed altri portatori d’interesse, potrebbero essere orientati nella scelta degli atenei che si dimostrano favorevoli all’applicazione di pratiche legate alla sostenibilità e che siano più trasparenti nella rendicontazione dei propri risultati rispetto ad altri istituti.
Per questo motivo le università devono adottare qualsiasi strumento che possa migliorare i livelli di disclosure per evitare una perdita di credibilità e visibilità comportando una diminuzione degli iscritti.
Questi risultati possono essere un punto di riflessione sia per i governi statali che per la governance universitaria permettendo di migliorare i livelli di disclosure degli atenei.