Aria in sella: ecco com'è andata la biciclettata (e che aria c'era)

Sabato 28 settembre 2024 abbiamo pedalato assieme per l'evento Aria in sella, organizzato in collaborazione con OrmeBike e Agreenment.

L'iniziativa consisteva in una biciclettata pubblica lungo le principali vie di Altamura, con l'obiettivo di misurare la qualità dell'aria tramite centraline di monitoraggio fai da te (costruite nella prima fase del progetto ScienziAria).

Oltre alla nostra centralina mobile principale, per l'occasione montata sul cestino di una bicicletta, ne abbiamo usata anche una di riserva. Quest'ultima era integrata a un marsupio portato a tracolla, per sperimentare anche il concetto di centralina indossabile... ma i dettagli tecnici li rimandiamo a un'altra volta, ora torniamo a noi!

Un breve resoconto

Nonostante il tempo incerto, a partire dalle 18:00 il numero di ciclisti in Piazza Zanardelli è andato via via crescendo. Dopo il tempo necessario per radunarci e introdurre brevemente il progetto ScienziAria, la biciclettata è finalmente cominciata. Con il supporto della polizia locale, ci siamo fatti strada nel traffico cittadino percorrendo alcune tra le arterie centrali di Altamura.

Il percorso che abbiamo seguito è stato il seguente:

  • Piazza Zanardelli
  • Via dei Mille
  • Via Vittorio Veneto
  • Corso Vittorio Emanuele II
  • Corso Umberto I
  • Via Milano
  • Viale Martiri
  • Piazza Zanardelli

L'unico problema? È durato troppo poco! E infatti abbiamo subito deciso all'unisono di continuare con un altro giro, stavolta leggermente più lungo.

Arrivati nuovamente in Piazza Zanardelli, siamo rimasti un po' insieme per condividere un momento di convivialità e discussione. Molte persone hanno mostrato curiosità per i dati raccolti, già disponibili in tempo reale, appurando con piacere e sollievo che nel nostro breve tragitto non sono stati raggiunti picchi troppo pericolosi.

Siamo rimasti colpiti dalla grande partecipazione e per noi è stato molto bello vedere intere famiglie riappropriarsi di strade che sono solitamente prerogativa delle automobili, troppo trafficate e insicure soprattutto per i più piccoli.

Per questo desideriamo ringraziare di cuore:

  • Tutti i e le partecipanti di ogni età che hanno contribuito a rendere questa biciclettata così gioviale e pittoresca.
  • OrmeBike e Agreenment per aver diffuso l'iniziativa e per il loro prezioso supporto prima, dopo e durante l'evento.
  • L'Agenzia Italiana per la Gioventù e l'Unione Europea per aver reso possibile il progetto ScienziAria tramite il programma Corpo Europeo di Solidarietà.

Un primo sguardo ai dati raccolti sinora

Anche se è ancora troppo presto per trarre conclusioni, possiamo avventurarci in qualche osservazione basata sulle poche informazioni di cui disponiamo.

Intanto pubblichiamo di seguito i grafici emersi dalle nostre rilevazioni:

Centralina mobile principale
Centralina mobile di supporto

Le differenze nell'andamento rispecchiano il fatto che le due bici incaricate delle rilevazioni non sono sempre rimaste vicine, proprio per raccogliere dati più eterogenei. Infatti, ogni misurazione dipende dalla quantità e qualità di aria che passa nel sensore nel preciso momento in cui avviene la lettura.

Possiamo comunque osservare che, come era lecito aspettarsi, i valori medi sono risultati molto vicini tra loro: la prima centralina ha rilevato una concentrazione media di 8,33 μg/m³ di PM10 e 7,26 μg/m³ di PM2,5; la seconda 9,87 μg/m³ di PM10 e 8,51 μg/m³ di PM2,5.

I picchi massimi hanno superato di poco i 25 μg/m³ e, incrociando le misurazioni con un sistema di geolocalizzazione esterno, abbiamo potuto determinare che sono stati rilevati in prossimità dei semafori (in particolare agli incroci di via dei Mille, sia quello con via Matera che quello con via Gravina).

Ma cosa ci vogliono dire questi numeri? E come possiamo interpretarli?

Per prima cosa ricordiamo che la legislazione italiana, in accordo con le direttive europee, fissa limiti medi annuali di 40 μg/m³ per il PM10 e 25 μg/m³ per il PM2,5. Inoltre, per il PM10 è stabilito un limite medio giornaliero di 50 μg/m³, da non superare più di 35 volte in un anno.

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) suggerisce valori soglia ancora più bassi: di 15 μg/m³ su base media annua e di 45 μg/m³ su base media giornaliera per il PM10, mentre di 5 μg/m³ su base media annua e di 15 μg/m³ su base media giornaliera per il PM2,5. Consiglia anche di non oltrepassare i valori medi giornalieri più di 3-4 giorni l'anno e che superare tali valori "è associato a importanti rischi per la salute pubblica" (fonte: Linee guida globali OMS sulla qualità dell'aria, p. 3).

Per seconda cosa dobbiamo ricordare che i sensori ottici di polveri sottili disponibili sul mercato a prezzi relativamente contenuti tendono a perdere accuratezza in condizioni di elevata umidità e/o temperature estreme. Tramite un sensore apposito, la nostra centralina mobile ha rilevato una media del 70% di umidità (che non è poco). Inoltre, non sappiamo se e in che modo l'improvvisa pioggia che ha interessato la città proprio poco prima dell'evento abbia potuto influire. Ma se vogliamo sperare di scoprirlo, non possiamo certo basarci su così pochi dati!

Per il momento possiamo solo confrontare queste rilevazioni con alcuni test effettuati nelle settimane scorse. Proprio il giorno prima dell'evento, in ben altre condizioni di umidità e temperatura, abbiamo osservato picchi di PM10 vicini ai 40 μg/m³ (mentre in precedenti test sono stati raggiunti valori fino a 200 μg/m³).

È importante però non lasciarsi prendere da precoci allarmismi: un dato singolo non dice quasi mai nulla di significativo (anche per questo i limiti sono basati su medie giornaliere e annuali) e l'interpretazione dei dati richiede conoscenze, approcci e metodi scientifici.

Noi faremo del nostro meglio per evitare almeno gli errori più banali, pur senza pretese di professionalità e facendo presenti tutte le limitazioni del caso.

Ma quindi questi sensori low cost... possono essere davvero utili?

Il dubbio è lecito, ma la risposta è più che positiva! Ci sono già decine di studi accademici su sensori proprio come quelli presenti all'interno delle nostre centraline fai da te, che trovano applicazione anche in contesti di ricerca universitaria.

Citiamo come esempio questo studio binazionale sui sensori low-cost per la qualità dell'aria che ha coinvolto la University of Texas at El Paso (UTEP) negli Stati Uniti e la Universidad Autónoma de Ciudad Juárez (UACJ) in Messico. La Dott.ssa Mayra Chavez della UTEP e il Dott. Adrián Vázquez dela UACJ sono concordi nel definire i sensori a basso costo come un valido supporto (ma non un'alternativa) alle misurazioni ufficiali, in quanto aumentano la risoluzione spaziale e temporale delle rilevazioni.

In altre parole, le centraline fai da te non potranno mai sostituire attrezzature scientifiche certificate che costano di centinaia di migliaia di euro (e ci mancherebbe altro!), ma proprio in virtù della loro accessibilità permettono di raccogliere una gran quantità di dati che sarebbe altrimenti antieconomico rilevare per vie ufficiali. E anche laddove tali rilevazioni non siano accurate in senso assoluto, resta comunque possibile monitorare i cambiamenti nel tempo dell'inquinamento da polveri sottili in diverse zone della città.

Certo, un'analisi approfondita richiede molti più dati e più costanza nelle misurazioni. Per questo vogliamo installare stazioni fisse di monitoraggio che siano attive 24 ore su 24 per un periodo di almeno 3 mesi.

E, visto che ScienziAria è un progetto di Citizen Science, saranno proprio cittadini e cittadine che lo desiderano a poter "adottare una centralina" (in forma del tutto gratuita) e ospitarla su un balcone della propria abitazione (o magari, se fattibile, in appositi spazi all'esterno della propria attività commerciale).

Se ti piacerebbe contribuire, hai tempo fino al 9 ottobre per compilare questo modulo online per richiedere una centralina!